lunedì 30 luglio 2007

Alfa Romeo Spider 2006

Il quarto modello della "famiglia 159" è di sicuro quello più rappresentativo per la Casa del Biscione. Nella tradizione Alfa Romeo infatti lo Spider ha sempre occupato un posto di rilievo in quanto ha sempre rappresentato l’espressione “libera ed emotiva” dell’auto, dalla Giulietta Spider degli anni 50 passando per il Duetto fino al modello degli anni Novanta. Essenziale e semplice. Sotto questo spirito nasce la nuova Alfa Spider, naturale evoluzione delle versioni spider realizzate dall’Alfa Romeo nella sua lunga storia, vetture che da sempre regalano grandi emozioni, assicurano il massimo del piacere di guida e coniugano una linea da sogno con le prestazioni di motori potenti ed elastici. E la nuova Alfa Spider non fa eccezione confermando quel carattere “essenziale e semplice” di un vero spider unito alla superiorità tecnologica che contraddistingue la “nuova generazione Alfa”.

Eleganza Pininfarina. Sviluppata da Pininfarina in collaborazione con il Centro Stile Alfa Romeo, il modello si fa apprezzare immediatamente per l’inconfondibile “eleganza italiana”, uno stile che preannuncia il piacere di una guida sportiva nel pieno rispetto della tradizione del Marchio. Pur mantenendo il frontale coerente con l’ultima generazione Alfa Romeo, la nuova Alfa Spider esprime la continuità evolutiva degli spider Alfa Romeo che hanno fatto la storia dell’automobilismo mondiale. Ecco allora le linee filanti della vettura che sembrano invitare l’osservatore a seguirne tutto il perimetro esaltato dalla forma pulita. La fiancata è “dinamizzata” dalla superficie concava che l’attraversa mentre “muscolosi” passaruota esprimono la sua vocazione sportiva pur conservandone eleganza e leggerezza stilistica. Inoltre, il posteriore è alleggerito dalle “pinne” e dalla pianta rotonda di baule e paraurti.

Cockpit sportivo e tecnologico. L'abitacolo della nuova Alfa Spider si presenta come un ambiente accogliente e molto sofisticato, grazie all’impiego di materiali pregiati ed all’adozione di contenuti di valore (di serie a seconda delle versioni): dal climatizzatore automatico bi-zona ai comandi della radio sul volante, dal VDC al cruise control, dal navigatore a mappe con funzione bird-view al sistema Blue&Me. Solo benzina, nel segno della tradizione. Per il momento sono previsti due propulsori a benzina JTS (2.2 da 185 CV e 3.2 V6 Q4 da 260 CV), abbinati a un cambio meccanico a 6 marce con impostazione sportiva, ma chi sa se e quando anche sotto il cofano della spider Alfa Romeo troverà posto il potente 2.4 JTDm da 200 CV? Performance di assoluto rilievo sono assicurate anche grazie alle sospensioni a quadrilatero alto davanti e Multilink dietro. All’elevato comfort di marcia, poi, l’Alfa Spider aggiunge un assetto sportivo e l’adozione della trazione integrale “Alfa Romeo Q4” evoluta disponibile solo sulla versione 3.2 V6 Q4 da 260 CV.

Trazione integrale intelligente... Alfa Spider 3.2 V6 Q4 propone la trazione 4x4 permanente con tre differenziali. Si tratta del nuovissimo “Twin Diff.” che rappresenta l’ultima evoluzione del Torsen C. In particolare, il differenziale centrale è un Torsen C con la novità di racchiudere al proprio interno il differenziale anteriore, una soluzione che assicura notevoli vantaggi di ingombri e di peso nonché di prestazioni. Esso, infatti, sfrutta le forze create dal differenziale anteriore sia per aumentare il proprio effetto di bloccaggio (35% in tiro e 45% in rilascio) sia per creare un certo effetto autobloccante anche sull’anteriore (fino al 20%) con il conseguente miglioramento della motricità e della stabilità in curva. La ripartizione di coppia di base del sistema Q4 è a prevalenza posteriore (43/57) per dare una maggiore sportività e, grazie al proprio effetto di bloccaggio, il differenziale centrale è in grado di mandare, istante per istante, la coppia motrice all’assale con maggiore aderenza a terra. Questo permette di passare, dalla ripartizione di coppia iniziale, ad una ripartizione centrata sull’anteriore (72/28) o ad una ripartizione centrata sul posteriore (22/78) in modo automatico, rapido e continuo, secondo le aderenze e gli slittamenti delle quattro ruote. Il sistema “Quattro ruote motrici Alfa Romeo Q4” opera una ripartizione permanente e dinamica della trazione sulle quattro ruote, raggiungendo così il massimo livello di sicurezza attiva. Insomma, il sistema Q4 interpreta le quattro ruote motrici secondo la filosofia Alfa Romeo: un sistema sostanzialmente “meccanico” cui viene aggiunto il contributo della tecnologia elettronica più avanzata, per garantire il massimo comfort e piacere di guida, associato alle migliori prestazioni e alla sicurezza totale.

Volvo XC60 Concept

Dal punto di vista del design, la XC60 Concept è una creazione audace, carica di emozione ad anticipare concetti, linee, stili ed intenzioni di una prossima Crossover Volvo. Linee guida... Il classico logo Volvo Iron Mark, il simbolo del ferro, è stato reintrodotto sulle auto Volvo circa due anni fa, ed ora è stato ingrandito per dare ancora più forza all’immagine della Casa. Le nuove luci di posizione su entrambi i lati della griglia, fanno anch’esse parte del DNA delle auto Volvo di prossima generazione. Insieme ai fari e agli ampi parafanghi anteriori trasmettono un’aggressività che enfatizza anche la classica forma a V del cofano. Forme scolpite ed incisive, come quelle già proposte sulla compatta C30: con ruote da 20 pollici, passaruote accentuati e battitacco in alluminio, la sensazione muscolosa della XC è enfatizzata nella parte bassa dell’automobile, mentre il profilo slanciato dei finestrini e la linea accentuata del tettuccio danno alla parte superiore il sapore delle coupè sportive.

Esperimenti di stile. “Nella parte posteriore, le forme espressive, scolpite, forniscono ulteriori indizi sulla direzione che sta prendendo il nostro DNA progettuale. I profili degli alti fanalini di coda sottolineano le spalle muscolose; inoltre la forma trapezoidale del portellone posteriore costituisce un ulteriore sviluppo di quello in vetro della Volvo C30”, spiega Steve Mattin. Il design del portellone posteriore propone un’altra innovazione. La parte inferiore si sposta all’esterno e sopra quella superiore. In questo modo è possibile aprire il portellone quel tanto che basta per inserire piccoli oggetti nel portabagagli. Naturalmente, il portellone può essere anche aperto completamente. La terza alternativa è aprire solo la parte superiore. Trasparente visuale. Una ulteriore soluzione sorprendente è il pannello scuro nella parte bassa del portellone. Visto dall’interno è trasparente, per migliorare la visuale del conducente sulla parte posteriore dell’auto. Anche il tetto è trasparente, con un vetro scuro montato su una struttura portante a forma di Y.

Interni futuristici. Il design degli interni della XC60 Concept è audace tanto quanto l’esterno. Questo vale soprattutto per il cruscotto, la consolle centrale e per i sedili anteriori e posteriori sottili e visivamente mobili. Gli interni sono dominati dall’elegante combinazione di cuoio e alluminio. La parte superiore è chiara, tipicamente scandinava, mentre la sezione inferiore è di un colore scuro contrastante, dalle tonalità caffè. La strumentazione principale del cruscotto ha l’aspetto di un calabrone, con il “corpo” centrale rappresentato da un contachilometri analogico di forma rotonda con ai lati due “ali” digitali, contenenti i display che visualizzano le altre informazioni. Il display da spettacolo. I pulsanti e i comandi sono completamente integrati nella superficie e lo schermo “invisibile” per le informazioni e la navigazione compare solo quando viene acceso, avviandosi con una spettacolare sequenza luminosa. L’immagine sullo schermo è retroproiettata, il che rende la console centrale una delle caratteristiche più innovative degli interni. Le quattro manopole di comando prendono anch’esse vita durante la sequenza di accensione. Tutti gli altri pulsanti sono a sfioramento.

Sei cilindri a bioetanolo. La catena cinematica scelta per la Volvo XC60 Concept è un motore a bioetanolo a sei cilindri da 3,2 litri con All Wheel Drive. La performance dinamica offerta da questo motore è frutto dei suoi 265 cavalli e 640 Nm di coppia, con emissioni di biossido di carbonio che durante la guida sono inferiori di circa l’80% rispetto allo stesso motore alimentato solo a benzina. Una gamma pulita. Attualmente, tre dei nove modelli Volvo Cars, la C30, la S40 e la V50, sono disponibili su nove mercati europei anche in versione FlexiFuel alimentata a bioetanolo. Tutte queste auto hanno motori a quattro cilindri. “Crediamo che il FlexiFuel offra grandi potenzialità anche per i motori di dimensioni maggiori, e stiamo progettando di ampliare la nostra gamma di motori alimentati a bioetanolo nei prossimi anni,” afferma Magnus Jonsson, Vice Presidente Anziano del settore Ricerca & Sviluppo di Volvo Cars. Il motore, lo stesso sei cilindri in linea introdotto con la nuova Volvo S80 nel 2006, è stato ottimizzato per l’E85 (85 percento di bioetanolo e 15 percento di benzina). Ciò si traduce in 265 cavalli e 340 Nm di coppia, e in un’accelerazione da 0 a 96,60 km/h in 8,2 secondi. La velocità massima è 228 km/h. Il risparmio di carburante grazie all’utilizzo dell’E85 è di 12,3 litri/100 km.

La diffusione del bioetanolo. Il bioetanolo rinnovabile è un combustibile in espansione in Europa; Volvo Cars ha lanciato i modelli FlexiFuel in diversi nuovi mercati quest’autunno, e continuerà a farlo nel 2007. Oltre alla Svezia, i mercati che hanno conosciuto il FlexiFuel di Volvo sono la Francia, la Norvegia, i Paesi Bassi, la Spagna, il Regno Unito, l’Irlanda, il Belgio, l’Austria e la Svizzera. Volvo Cars prevede di vendere 7.000 auto FlexiFuel nel 2007. Attualmente esistono 23 impianti di produzione di Etanolo in Europa e si prevede che questo dato aumenterà fino a superare le 60 unità nel 2008. In totale, nell’Unione Europea vengono prodotti ogni anno circa 2,7 miliardi di litri di etanolo, utilizzando principalmente barbabietola da zucchero e cereali vari. Ci si aspetta che la produttività triplichi entro il 2008. Da agosto 2006, negli Stati Uniti vi sono 101 impianti di bioetanolo attivi, con una capacità di quasi 18,2 miliardi di litri all’anno. 39 bio-raffinerie sono attualmente in costruzione ed altre 7 si stanno ampliando: quando saranno completate, aggiungeranno più di 9,47 miliardi di litri all’attuale produzione. L’etanolo viene miscelato al 40 percento della fornitura statunitense di benzina, e vi sono già circa 1.000 stazioni di servizio per E85 negli Stati Uniti.

Volvo XC90 Sport

Per i clienti più dinamici e sportivi Volvo presenta una versione più accattivante della Sport Utility XC90. Denominata, appunto, XC90 Sport, vanta un assetto sportivo ed elementi estetici specifici in grado di conferire un aspetto ed un carattere decisamente più aggressivo. Su richiesta... “Molti clienti ci hanno chiesto una XC90 più sportiva", dichiara Karin Falk, responsabile del reparto Veicoli Speciali Volvo Cars. "Le richieste provengono da acquirenti che apprezzano la versatilità e il confort di una SUV ma che desiderano anche un maggior piacere di guida. Abbiamo sviluppato Volvo XC90 Sport soprattutto per loro, con un telaio dalla configurazione sportiva e dinamica, barre antirollio e ammortizzatori più rigidi, sterzo con caratteristiche sportive – con risposta variabile in funzione della velocità – e ruote maggiorate da 19”.

Non solo estetica. L’assetto è stato rivisto per aumentare soprattutto il piacere di guida. Gli ammortizzatori e le barre antirollio presentano tarature più rigide, così da offrire un maggiore feeling al guidatore, maggiore stabilità e precisione di guida. Anche lo sterzo è stato adattato per garantire una risposta più veloce. Presente anche il sistema autolivellante Volvo Nivomat è di serie sui modelli a cinque e sette posti, ottimizzato ulteriormente per offrire maggior stabilità e controllo. Grintosa fuori! Alla XC90 Sport è dedicata una specifica colorazione, Rosso Passione, ed elementi particolarmente sportivi e di forte immagine come il doppio scarico cromato ed i cerchi in lega da 19 pollici, disponibili nelle versioni argento lucido o taglio di diamante con effetto a contrasto. Le ruote di grandi dimensioni sono messe in evidenza, poi, dai passaruota in tinta. Firmata con il metallo. Al posto della cromatura standard, i dettagli e le finiture saranno in argento satinato; lo stesso vale per la piastra paracolpi inferiore. Le esclusive modanature a inserti sono in acciaio inox lucidato. Per accentuare l’anima sportiva e favorire un aspetto più elegante, i rail sul tetto sono stati eliminati, tuttavia, restano disponibili come optional. Abitacolo: tra comfort, spazio e sportività Il design degli interni è stato personalizzato e si contraddistingue per un carattere più forte. Volante e cambio sono rivestiti in pelle traforata, mentre i sedili sono dotati di imbottiture supplementari laterali, che danno maggior sostegno laterale al conducente anche nelle curve più veloci. Sedili in pelle di due tipologie combinate tra loro con bordature in varie tonalità favoriscono questa impressione. Cronografo. La strumentazione ha un design che ricorda quello dei cronografi di lusso e risulta assai visibile grazie ad accattivanti riflessi blu. I tappetini sportivi con bordature color crema completano il quadro d'insieme, per interni sportivi dall’eccitante carattere hi-tech. Potenza e dinamica. La gamma di motorizzazioni per Volvo XC90 Sport comprende il V8 da 315 CV, il nuovo sei cilindri di 3,2 litri da 238 CV ed il turbodiesel D5 di ultima generazione da 185 CV e 400 Nm di coppia massima.

Volvo 3CC 2005

L’esterno della Volvo 3CC colpisce e lascia ammirati per le linee fortemente rastremate, che esprimono un dinamismo inconfondibilmente Volvo. Sotto il cofano troviamo il propulsore elettrico che è in grado di spingere la Volvo 3CC fino a una velocità massima limitata di 135 km/h e portarla da 0 a 100 km/h in circa 10 secondi, il tutto nel massimo silenzio e ad emissioni zero! Lunga soltanto 3899 mm, larga 1624 e alta 1321 mm, la Volvo 3CC ha dimensioni paragonabili a quelli di una sportiva a due posti, ma lì finiscono le similitudini. Perché rispetto a una sportiva biposto c’è subito una sorpresa: l’originale disposizione dei sedili, che prevede la soluzione due + uno, con due sedili anteriori e uno posteriore, nel quale può trovare posto un adulto oppure due bambini.

Questa configurazione a 3 posti crea un’esperienza del tutto nuova per quanto riguarda le comunicazioni fra i passeggeri dell’auto, il comfort di chi siede dietro e la visibilità circostante per tutte le persone a bordo. La Volvo 3CC nasce dal lavoro di gruppo dei designer, degli ingegneri e degli esperti commerciali che compongono il “serbatoio di cervelli” del Volvo Monitoring and Concept Center. Il loro scopo era di creare una “concept car a prova di futuro”, in grado cioè di proporre una mobilità provata sostenibile. Un’auto che non fosse soltanto sobria nei consumi, ma anche versatile, confortevole e sicura, e al contempo divertente da guidare e attraente da vedere. Volvo ha deciso di dotare la Volvo 3CC di una struttura della carrozzeria realizzata con acciaio ad alta resistenza e pannelli sandwich in materiale composito per il pavimento, in modo da ottenere sicurezza e leggerezza al tempo stesso. La carrozzerai esterna è in fibra di carbonio. Questa soluzione, che offre notevole rigidità torsionale alla scocca, abbinata alle innovative sospensioni, si traduce in caratteristiche di guida eccellenti. “Il doppio fondo del pavimento, nel quale trovano posto gli accumulatori dell’energia elettrica, è molto versatile e può ospitare le varie soluzioni di alimentazione che potranno essere proposte in futuro, siano esse a benzina, a gasolio, a biogas, o ibride” spiega Ichiro Sugioka, scienziato in forza al centro californiano VMCC. “Qui esponiamo la soluzione elettrica, una delle più complesse da installare su un veicolo, proprio per evidenziare il potenziale di quest’auto, una volta che sia possibile ottenere energia rinnovabile a basso costo, da convertire in elettricità”.

Con un’autonomia potenziale di oltre 300 km, in determinate condizioni di guida, il rapporto fra coppia erogata e peso del veicolo è all’incirca confrontabile con quello dei potenti modelli T5 Volvo, ma disponibile già nell’arco l’arco di regimi 0–3500 g/min. Una prestazione del genere è stata possibile studiando una specifica soluzione propulsiva per la Volvo 3CC, nonostante si tratti ancora di un prototipo. L’energia è fornita da un motore a induzione da 80kW AC, che fornisce una coppia di 220 Nm già ai bassi regimi, per accelerazioni rapide. La potenza massima, di 109 CV, viene erogata a 12.000 g/min. Il motore viene usato anche per frenare l’auto (con una copia frenante di 110 Nm). Durante la frenata, l’energia utilizzata viene usata per ricaricare le batterie, aumentando quindi l’autonomia della vettura. In tal modo è possibile recuperare fino al 20% dell’energia frenante. L’energia elettrica è fornita da celle agli ioni di litio, uguali a quelle utilizzate nei moderni computer portatili, inserite all’interno di un sottile pavimento a sandwich. Sono state collegate fra loro 3.000 per fornire fra 330 e 420 volt fino a 250 ampere. Le batterie possono essere ricaricate da qualsiasi presa a 110-240 volt, 50-60 Hz AC. La carica viene controllata dagli stessi componenti elettronici che gestiscono il motore. Il motore pesa soltanto 50 kg e l’unità di comando elettronica pesa 30 kg. Entrambi sono raffreddati ad aria da apposite ventole. La Volvo 3CC, un’auto a trazione anteriore, dispone di sospensioni a doppi triangoli anteriori e posteriori. Le sospensioni anteriori prevedono anche ammortizzatori a molle elicoidali disposti orizzontalmente, per abbassare ulteriormente la linea del frontale. Gli ammortizzatori posteriori sono disposti verticalmente. Grazie al peso contenuto dell’auto e ai freni a rigenerazione d’energia, gli spazi di arresto sono decisamente buoni. La 3CC monta pneumatici Michelin Pilot Sport 215/45 ZR18, normalmente utilizzati nelle auto sportive per ottenere le migliori prestazioni. Gli interni della Volvo 3CC consentono una posizione ergonomica del corpo, sia per il guidatore che per il passeggero anteriore. Alcuni comandi della plancia sono stati sostituiti da sensori di prossimità, attivabili quando il dito si trova a 5 mm di distanza, per comandare le luci, la climatizzazione e l’impianto audio.

sabato 28 luglio 2007

Alfa 147 Black Line 2006

Dal prossimo 18 marzo presso le concessionarie italiane Alfa Romeo sarà possibile ammirare la nuova Serie Speciale Alfa 147 “Black Line”. Disponibile a partire da 18.950 euro (chiavi in mano), l’originale allestimento può essere richiesto su tutte le motorizzazioni della gamma e con carrozzeria a 3 o 5 porte. Tetto nero e cuore sportivo! La nuove serie speciale vanta la particolare “livrea bicolore”. Di colore nero lucido tetto, montante centrale, spoiler posteriore, calotte degli specchi mentre quattro saranno i colori per la carrozzeria Rosso Alfa, Grigio Navona, Grigio Stromboli e Blu Digione. All’interno risalta un nuovo tessuto sportivo bicolore (nero e rosso).

Assetto da pista! All’insegna della sportività e del piacere di guida, la nuova Serie Speciale Alfa 147 Black Line propone l’assetto ribassato, il terminale di scarico cromato e i cerchi in lega a fori diamantati da 17” con pneumatici 215/45. Inoltre l’equipaggiamento di serie prevede VDC con ASR, ABS completo EBD, 6 airbag, autoradio con lettore CD, volante e pomello del cambio in pelle, climatizzatore manuale e fendinebbia. Più ricca allo stesso prezzo. In dettaglio, da oggi la gamma del modello 147 propone due body (3 o 5 porte), cinque motorizzazioni (1.6 TS da 105 CV e da 120 CV, 2.0 TS da 150 CV e 1.9 JTDM da 120 CV e 150 CV, abbinati a cambi meccanici o Selespeed) e tre allestimenti (Progression, Distinctive ed Exclusive), oltre ovviamente alla nuova Serie Speciale Black Line. Quest'ultima, disponibile a partire da 18.950 euro (chiavi in mano), sarà disponibile su tutte le motorizzazioni della gamma e con carrozzeria a 3 o 5 porte.

Alfa Romeo 159 2005

Al centro dello stand Alfa Romeo al Salone internazionale dell’automobile di Ginevra vedremo a partire dal primo marzo due Alfa 159: la prima è una versione Q4, equipaggiata dal nuovo e potente motore 3.2 V6 JTS 24v da 260 CV, la seconda berlina adotta il brillante 2.4 JTDm da 200 CV. La nuova berlina 159 sostituirà la 156, sarà erede, quindi, di un modello di successo che ha riscosso il consenso di vecchi e nuovi “alfisti. Sarà in vendita a partire dalla prossima estate, la berlina disegnata da Giorgetto Giugiaro con dei tratti che la fanno apparire dalle prime immagini elegante, sinuosa, generosa nelle dimensioni, ma al contempo compatta, italiana e sportiva come ogni vettura che abbia il privilegio di essere marchiata Alfa Romeo. Nel frontale troviamo forte il family feeling Alfa, rappresentato dal classico “trilobo” su cui campeggia lo scudetto di grandi dimensioni. Dalle line di questo prende il via il design di tutta la vettura. Frontale aggressivo, con la sportività accentuata dalla forma “appiattita” ed aerodinamica, ad enfatizzare la larghezza e la conseguente sensazione di stabilità.

Quindi, slancio e solidità, ma anche dinamismo e robustezza: solo un grande equilibrio stilistico può coniugare binomi così distanti tra loro. Come dimostra, per esempio, il “muscoloso” parafango che, allineato alle ruote generose, rappresenta il punto di massima larghezza della vettura esprimendo, in modo inequivocabile, l’idea di un’automobile ben “piantata al terreno”. Infine, sebbene di grande capienza, il terzo volume si sposa perfettamente con la parte anteriore esaltandone la personalità unica, oltre ad essere caratterizzato da una forte orizzontalità, rimarcata dal doppio terminale di scarico cromato nelle versioni più potenti. Conclude, in alto, la presenza di un piccolo spoiler che coniuga stile e funzionalità, al di sotto del quale domina lo stemma in posizione di rilievo ed i fanali che, allungati e divisi dal taglio del bagagliaio, includono forme cilindriche, derivate stilisticamente dai proiettori anteriori. Rispetto al modello 156, la nuova vettura assicura una maggiore abitabilità per un elevato comfort a bordo, un punto di forza confermato anche dalle generose dimensioni: infatti è lunga 4.660 millimetri, larga 1.828 e alta 1.417, mentre il passo è 2.700 millimetri. Come la linea esterna anche gli interni dell’Alfa Romeo 159 rappresentano l’espressione più evoluta della sportività e dell’eleganza della Casa automobilistica. Il punto di partenza nella loro definizione è stato l’assetto di guida ponendo al centro dell’attenzione il conducente: i rapporti nelle distanze fra pedaliera, sedile, volante e cambio consentono di percepire sensazioni di completo controllo della vettura a tutto vantaggio del piacere di guida tipicamente Alfa Romeo. Inoltre, la plancia e il mobiletto avvolgenti comprendono tutti gli strumenti dedicati alla guida ed ergonomicamente orientati verso il conducente. In particolare, il tachimetro, il contagiri e gli altri indicatori, tutti rigorosamente analogici, sono circolari ed hanno grafiche chiare, raffinate ed estremamente leggibili.

Per sottolineare la continuità funzionale tra plancia e mobiletto si è ricercata continuità formale con la consolle: infatti, il mobiletto – rialzato nella sua tensione verso la plancia – presenta una sportiva leva del cambio dai movimenti brevi e precisi, ed un comodo poggiabraccio provvisto di un ampio vano portaoggetti climatizzato. Insomma, gli interni del nuovo modello rappresentano il giusto equilibrio tra eleganza e sportività, binomio che Alfa Romeo traduce in raffinati abbinamenti cromatici, tessuti di qualità, preziose pelli “primo fiore” e materiali pregiati, come le mostrine in alluminio. Con il nuovo progetto “Alfa 159” Alfa Romeo vuole posizionarsi ai vertici della sicurezza passiva. Per questo gli ingegneri Alfa Romeo hanno appositamente progettato e sviluppato il nuovo pianale “premium” che adotta materiali ad elevate prestazioni, lamierati multispessore e saldatura laser. Dal punto di vista dell’architettura la scocca beneficia di numerosi interventi come, per esempio: elementi scatolati rigidamente collegati, sia trasversalmente sia verticalmente; tre linee di carico nella parte anteriore; continuità dei longheroni per tutta la lunghezza della vettura; strutture integrali e aumento dei punti di saldatura in corrispondenza dei nodi strutturali. Ne risulta una eccellente rigidezza torsionale della scocca ai vertici del segmento.

L’Alfa Romeo 159 offre fino ad otto airbag (tra i quali spiccano quelli dedicati alle ginocchia e quelli laterali che si estendono lungo tutta la superficie vetrata); sistemi di ritenuta innovativi (pretensionatore su fibbia e limitatore di carico degressivo sulla cintura di sicurezza); e sedili anteriori con dispositivo “anti-colpo di frusta” che, in caso di urto posteriore, avvicinano i poggiatesta alla nuca degli occupanti. Sotto il cofano della nuova Alfa 159 c’è un’offerta ampia e articolata di propulsori. Innanzitutto i tre nuovi motori JTS con doppio variatore di fase continuo (aspirazione e scarico), il 3.2 V6 24v da 260 CV, il 2.2 da 185 CV e il 1.9 da 160 CV. Tutti rispettano i limiti Euro 4 e si dimostrano propulsori ad altissime prestazioni sfruttando al meglio l’iniezione diretta della benzina, ovvero il particolare sistema di combustione che prende il nome di JTS: Jet Thrust Stoichiometric. Estremamente importanti per il nostro mercato e per il resto dell’Europa, i propulsori turbodiesel, una tipologia motoristica dove Alfa non si lascia sorprendere, come dimostrano, per esempio, il 2.4 JTDm 5 cilindri 20v da 200 CV e 400 Nm di coppia e i due 1.9 JTDm, il primo è un “16v” da 150 CV e coppia di 320 Nm, il secondo è un “8v” da 120 CV e 280 Nm di coppia massima. Tutti dell’ultima generazione di propulsori “Common Rail”, i JTD con tecnologia Multijet appunto, dispongono di una sovralimentazione affidata ad un turbocompressore a geometria variabile ed intercooler. In particolare, il 1.9 JTDm sfrutta una girante specifica sviluppata da Alfa Romeo mentre il 2.4 JTDm dispone di una nuova testa cilindri e nuove bielle in acciaio “fratturato”. Inoltre, i tre propulsori rispettano la normativa Euro 4 e offrono di serie la trappola per il particolato (DPF) che abbatte le polveri fini secondo le attuali indicazioni Euro 5 (il sistema è “for life” e non richiede l’utilizzo di additivi per la rigenerazione).

Infine, nella gamma sono disponibili nuovi cambi meccanici, a sei marce, caratterizzati da corse ridotte, innesti precisi e carichi contenuti. Inoltre, su alcune versioni saranno disponibili cambi automatici e un cambio robotizzato Selespeed, tutti con sei marce. Piacere di guida e sicurezza attiva: la sospensione anteriore è a quadrilatero “alto”, quella posteriore è di tipo Multilink. Da qui una maggiore capacità di assorbimento delle asperità stradali; massima linearità e precisione nella risposta dello sterzo; e una grande tenuta di strada, massima stabilità nelle manovre ad alta velocità e l’agilità di una vera Alfa Romeo nel “misto stretto”. Il sistema frenante, poi, è il più competitivo della categoria e riprende la più autentica tradizione Alfa Romeo in questo ambito. Contribuiscono anche i pneumatici che vantano le maggiori dimensioni della categoria fino a raggiungere i 235/45 R 18. La nuova Alfa Romeo 159 propone l’evoluzione della trazione 4x4 permanente con tre differenziali (quello centrale di tipo autobloccante Torsen C) già adottata da Crosswagon Q4. Cuore del progetto è il sistema “Quattro ruote motrici Alfa Romeo Q4” che opera una ripartizione permanente e dinamica della trazione sulle 4 ruote raggiungendo così il massimo livello di sicurezza attiva e della sportività. Il differenziale centrale autobloccante Torsen C gestisce la coppia motrice nella maniera più idonea ripartendo il 57% alle ruote posteriori e il 43% alle ruote anteriori. Il sistema, inoltre, assicura ottima motricità in qualsiasi condizione di aderenza grazie al controllo automatico di qualunque slittamento.

Mitsubishi Colt CZ3 2005

Nuova Colt è sempre stata intesa come famiglia di vetture, con numerose varianti, per allargarne l'attrattiva in un segmento tanto competitivo come il segmento B. In questa prospettiva, con Colt CZ3 e Colt CZT, la 3 porte tipo coupé – disegnata in Europa per l'Europa e commercializzata esclusivamente nel nostro continente – costituirà una appropriata proposta supplementare per il marchio Mitsubishi Motors. Non una una Colt con due porte in meno, si tratta di un modello a sé stante destinato ad allargare la sfera d'interesse e l'attrattiva di Mitsubishi Motors in Europa. Vista in anteprima al Salone di Ginevra 2004 e svelata nella versione di produzione al Mondiale dell´Automobile a Parigi sei mesi dopo, le Colt CZ3 e Colt CZT saranno lanciate nel primo trimestre del 2005 in tre ondate. Prodotte nello stabilimento NedCar a Born (Olanda) da dicembre 2004, queste nuove 3 porte Colt rappresenteranno il 40% delle vendite complessive di Nuova Colt in Europa.

Invece di una semplice variante a 3 porte della Nuova Colt, MMC ha scelto la strada più accattivante di una carrozzeria tipo coupé, che riallaccia le sue recenti scelte stilistiche con la propria tradizione sportiva. La scelta di attribuire i suffissi “CZ3” o “CZT” alla denominazione del modello “Colt” è simbolo dell'orientamento marketing, con chiaro riferimento / omaggio alla CZ2 Concept del 2001, la prima vettura ad indicare la terminologia progettuale Colt. Colt CZ3 e Colt CZT fanno da raccordo proprio fra questa concept car e la Nuova Colt 5 porte, con una più sportiva e muscolare carrozzeria tipo coupè. Con la carrozzeria differente dalla cinque porte (tranne cofano e parafanghi anteriori), il parabrezza più inclinato (26°), la linea del tetto più bassa, la sezione dell'abitacolo più scolpita, le soglie larghe, le porte più lunghe e finestrini posteriori a goccia, la Nuova Colt 3 Porte rappresenta una espressione più dinamica del tema stilistico proposto per la nuova generaione Colt. Con 3,81 m di lunghezza (cioè 6 cm più corta della 5 porte), risulta visivamente ancor meglio piazzata a terra, grazie all'identico passo (2500 mm) e alle ampie carreggiate, unite ad uno sbalzo anteriore ancor più contenuto ed all'altezza ridotta (- 30 mm). In coerenza con lo spirito di questa nuova accoppiata di Colt sportive, grande cura è stata rivolta all'efficienza aerodinamica del loro profilo, in modo da rendere più fluenti i flussi d'aria e quindi ottenere un più basso coefficiente di resistenza aerodinamica. Le sospensioni di serie a taratura sportiva (di tipo indipendente con molle elicoidali e barra stabilizzatrice all'anteriore e a ponte di torsione con molle elicoidali al posteriore) combinate con il passo lungo (2500 mm) e le ampie carreggiate (1460 mm anteriore e 1445 mm posteriore), conferiscono a Colt CZ3 una eccellente stabilità e agilità in curva, oltre che un notevole confort di marcia.

Gli acquirenti di Colt 3 porte potranno apprezzarne l'impianto frenante (con freni posteriori a disco su 1.3 MPI, 1.5 MPI e 1.5 DI-D 95 CV), che consente un spazio di arresto di 38 m da 100 km/h. ABS e EBD sono equipaggiamenti di serie, con ABS dotato di un nuovo ed avanzatissimo sensore di velocità ruota attivo. Inoltre è disponibile come opzione* il sistema di controllo attivo della stabilità Mitsubishi (“ M.A.S.C.” = Mitsubishi Active Stability Control). In tal caso il sistema integra anche il Controllo di Trazione (M.A.T.C. = Mitsubishi Active Traction Control). Veniamo alle motorizzazioni: Mitsubishi Colt CZ3 avrà tre motori a benzina. Si parte con un 1.124 cc da 75 CV e 165 km/h, un 1.332 cc da 95 CV e 180 km/h ed un 1.500 da 109 CV e 190 km/h. Per quanto riguarda le motorizzazioni turbodiesel avremo due propulsori 3 cilindri da 1,5 litri, capaci di erogare nelle due conformaizioni, 68 e 95 CV.

Entrambe le famiglie di motori sono disponibili anche con cambio manuale robotizzato a 6 rapporti (AMT = Automated Manual Transmission) denominato “AllShift”. Per gli animi più sportivi, poi, ecco la Colt CZT, non una sportiva estrema, la Colt CZT è indirizzata ad una cerchia di giovani appassionati che cercano una piccola dalle prestazioni veramente brillanti: 0-100 km/h in 8”0, 210 km/h di velocità massima. La CZT è equipaggiata con un motore 1.5 litri 16 valvole DOHC turbo con intercooler e sistema MIVEC ( = fasatura variabile della distribuzione), e sviluppa 150 CV a 6.000 g/min ed una coppia di 210 Nm a 3.500 g/min.Prodotta in Giappone specificatamente per questa applicazione europea, questa unità è un ulteriore sviluppo di una famiglia di motori sovralimentati già esistente in Giappone. Anziché realizzare una inedita variante dei nuovi motori tedeschi del marchio prodotti a Kölleda, si è scelto una soluzione più efficiente, in modo da rispettare le tempistiche di lancio programmate.

Alcune peculiarità caratterizzano il motore di Colt CZT, ad esempio: alberi a camme cavi, che consentono la riduzione di peso di 1kg rispetto agli alberi a camme tradizionali, piastra antisbattimento nel monoblocco, per ottenere massima potenza e grandi prestazioni, ma anche per ridurre la resistenza di movimento dell'olio per la lubrificazione di albero motore e bielle, pistoni a basso attrito, tendicinghia di distribuzione automatico idraulico, con vantaggi in particolare in termini di rumorosità della distribuzione, di resistenza della cinghia di distribuzione, e di manutenzione del sistema, supporti più robusti di motore e cambio con una costante elastica più elevata, in modo da rispondere sia alle maggiori accelerazioni che alla maggiore agilità di comportamento.Infine, la Colt CZT è dotata di uno specifico cambio a 5 marce. Prodotto dalla GETRAG, condivide la struttura di base con l'unità sviluppata per le Colt a motore diesel. Come preannunciato dalla Concept CZ3 esposta al Salone di Ginevra 2004, la linea esterna della Colt CZT è più dinamica rispetto a quella della Colt CZ3. In particolare, è dotata di paraurti anteriore esclusivo con mascherina a nido d'ape, cornici dei gruppi ottici anteriori rifinite in grigio metallizzato scuro, specifiche ruote in lega da 16 polici, terminale di scarico sportivo, maniglie porta, modanature di protezione laterale e conchiglie dei retrovisori esterni in tinta con la carrozzeria.

Mini Cabrio Sidewalk 2007

Debutterà a genanio al NAIAS 2007 di Detroit la Mini Cabrio Sidewalk. Con questa nuova variante di modello, di carattere inconfondibile sia per il proprio aspetto esteriore che per il suo equipaggiamento interno di serie, oltre che un oggetto da collezionismo, la nuova Mini presenta il piacere di guidare a cielo aperto nella sua forma più esclusiva. Una sensazione a cui contribuiscono gli speciali cerchi in lega, una innovativa superficie dell’abitacolo, gli interni in pelle ed un volante sportivo a due colori tutte caratteristiche studiate appositamente per la Mini Cabrio Sidewalk. Tale equipaggiamento esclusivo viene offerto come pacchetto optional.

Piacere di guida esclusivo. La Mini Cabrio Sidewalk è un vero e proprio eye-catcher ed allo stesso tempo una vettura esclusiva per gli automobilisti amanti della guida Open-air. Questa quattro posti aperta si contraddistingue per la sua carrozzeria ed i suoi interni, unici nel loro genere. Degli attraenti colori metallizzati, i cerchi in lega leggera nel nuovo design Night Spoke come anche la nuova struttura degli interni dell’abitacolo e gli interni in pelle sviluppati appositamente per il nuovo modello assicurano alla Mini Cabrio Sidewalk una distinzione netta. All’inconfondibile aspetto si aggiunge un equipaggiamento di serie molto completo. Ciò fa sì che la guida nella Mini scoperta diventi un piacere particolarmente elegante.

Tre motori… La Mini Cabrio Sidewalk è disponibile in tre motorizzazioni. La potenza dei tre motori a quattro cilindri va da 90 CV e da 115 CV sino a 170 CV. Sul mercato automobilistico statunitense, l’equipaggiamento esclusivo della Mini Cabrio Sidewalk è disponibile come pacchetto opzionale per le due varianti più potenti, vale a dire la Mini Cooper Cabrio con 115 CV e la Mini Cooper S Cabrio con 170 CV. Tetto apribile e scorrevole. Il tetto pieghevole della Mini Cabrio Sidewalk si lascia chiudere in maniera completamente automatica in 15 secondi e, cosa unica nel segmento delle vetture cabriolet, può essere usato come tettuccio scorrevole durante la marcia sino ad una velocità di 120 km/h. In tale funzione esso si lascia aprire sino ad una profondità di 40 centimetri. Stesso sistema di apertura… Il cofano posteriore della Mini Cabrio Sidewalk può essere ribaltato in basso, essere usato come pianale di carico tramite le cerniere esterne ed essere caricato con sino ad 80 chilogrammi. Per poter trasportare altri oggetti ingombranti, il sistema Easy-Load offre ulteriori e sorprendenti possibilità di carico della vettura. A capote chiusa, la parte inferiore della capote stessa può essere ribaltata in alto e fissata. A cofano posteriore aperto viene dunque a crearsi un’apertura grande e comodamente accessibile verso il bagagliaio. Lancio e prezzi. L’allestimento Sidewalk verrà lanciato sul mercato Italiano ad aprile del 2007 ed offre un vantaggio del 30%. Il costo dell’allestimento Sidewalk è di 4.150 Euro per la Mini One, di 3.650 per la Mini Cooper e di 2.450 Euro per la Cooper S. Mini One Cabrio Sidewalk costerà 24.650 Euro, Mini Cooper Cabrio Sidewalk 26.150 Euro e Mini Cooper S Cabrio Sidewalk 29.600 Euro.

Mercedes Classe C 2007

Tre tradizionali versioni: Avantgarde, Elegance e Classic, tre modelli che, in base alla caratterizzazione, spiccano per comfort, eleganza o sportività. Tutte le versioni vantano il tipico comfort di marcia Mercedes e novità tecnologiche; fra queste il pacchetto Agilità Control di recente sviluppo, con regolazione degli ammortizzatori in funzione delle condizioni di marcia, l'Intelligent Light System con cinque diverse funzioni luci e il sistema Pre-Safe® con misure di protezione preventive per le persone a bordo. Sono disponibili motori a quattro e sei cilindri, le cui potenze sono incrementate fino al 13% rispetto al modello precedente, mentre i consumi sono stati ridotti fino al 6%.

Family feeling. Il design della nuova Classe C è basato sul moderno stile Mercedes. Per la prima volta la calandra di una berlina Mercedes rappresenta il segno distintivo delle diverse versioni: tre lamelle orizzontali slanciate e la grande Stella Mercedes disposta centralmente segnano lo stile del modello Avantgarde, da sempre caratteristica distintiva dei modelli sportivi Mercedes. In sintonia con gli equipaggiamenti pregiati dal carattere sportivo, questo elemento di design mette in risalto la presenza giovane ed agile di Classe C Avantagarde. L'impronta è ancora più evidente con il pacchetto sportivo AMG, che comprende, ad esempio, paraurti anteriore e posteriore sportivi e minigonne laterali. Sul modello Elegance Mercedes-Benz impiega una calandra a lamelle dalla sagoma tridimensionale con finitura lucidata a specchio, che sottolineano gli altri elementi distintivi del Marchio: comfort e lusso. Nella versione Classic la nuova Classe C si presenta volutamente riservata e tradizionale, offrendo le medesime innovazioni tecnologiche delle altre versioni.

Assetto auto-adattante. Di serie comprende l'autotelaio Agility Control che regola le forze degli ammortizzatori in funzione della situazione di marcia: con una guida normale e ammortizzatori poco sollecitati, le forze di smorzamento diminuiscono automaticamente con effetti percepibili sul comfort di marcia e senza influenzare l'aspetto della sicurezza. Nelle situazioni di guida dinamiche, la forza di ammortizzazione è al massimo e la vettura viene stabilizzata efficacemente. Lo sterzo della nuova Classe C opera con un rapporto di trasmissione pari a 14,5, ed è quindi più diretto del 6% rispetto al modello precedente. Grazie alla corsa estremamente ridotta ed agli innesti precisi, il nuovo cambio, anch'esso parte del pacchetto Agility Control, sottolinea il carattere sportivo di Classe C.… e assetto sportivo. Mercedes-Benz ha sviluppato anche il pacchetto Advanced Agilità per una guida ancora più sportiva (disponibile a richiesta dall'autunno 2007). Questo accessorio offre due programmi di cambio: Sport e Comfort, che prevedono per ogni ruota una regolazione elettronica indipendente degli ammortizzatori. Il pacchetto comprende anche lo sterzo parametrico diretto e centraggio automatico, insieme all'adattamento della caratteristica dell'acceleratore e dei punti di intervento del cambio automatico.

Benzina Kompressor. Mercedes-Benz ha dedicato una particolare attenzione al perfezionamento dei motori quattro cilindri. Fra i propulsori benzina, il modello base C 180 Kompressor vede la potenza che passa dagli attuali 143 CV a 156 CV, mentre la coppia massima aumenta del 4,5%, passando da 220 a 230 Nm. Il modello C 200 Kompressor è dotato di un motore con 20 CV in più di potenza; ora eroga 184 CV e, a partire dai 2.800 giri/min, raggiunge una coppia massima di 250 Nm. Grazie ai rinnovati motori a quattro cilindri, le prestazioni ed i consumi migliorano nettamente. Nell'accelerazione da 0 a 100 km/h, il C 200 Kompressor batte il modello precedente di 0,5 secondi. Considerevoli sono anche i risultati a livello di consumi: sui 100 km Classe C 180 Kompressor consuma 0,3 litri di benzina in meno rispetto al precedente modello, mentre nel C 200 KOMPRESSOR il consumo di carburante sul ciclo combinato si riduce di 0,5 litri per 100 km. Diesel puliti e potenti. Anche con le motorizzazioni diesel l'obiettivo era un ulteriore miglioramento dei quattro cilindri. L'insieme di interventi incrementa la potenza del nuovo propulsore di Classe C 200 CDI, che cresce dell'11% rispetto al modello precedente: 100 kW/136 CV invece degli attuali 122 CV. Classe C 220 CDI sviluppa una potenza massima di 170 CV (in precedenza: 150 CV) e, a partire da 2.000 giri/min, sviluppa una coppia di 400 Nm, il 18% circa più di prima. I consumi scendono fino a 0,3 litri per 100 km: nel ciclo di marcia europeo (NEFZ), Classe C 200 CDI e C 220 CDI percorrono 100 km con soli 6,1 litri di carburante. I moderni propulsori V6 di Classe C rimangono invariati. La scelta comprende tre motori benzina con 204 CV, 231 CV e 272 CV. Il sei cilindri della nuova Classe C 320 CDI eroga 224 CV di potenza. Ad eccezione di Classe C 350, tutte le versioni della nuova Classe C sono equipaggiate di serie con il cambio a sei marce Agility Control. Il modello di punta, C 350, è dotata di serie del 7G-TRONIC, il primo cambio automatico a sette marce al mondo. Questo cambio è disponibile a richiesta anche per gli altri modelli sei cilindri di Classe C.

Mazda CX-7 2007

Già al centro della scena del Salone di Parigi 2006, oggi fa il suo debutto italiano la nuova Mazda CX-7, che sarà commercializzata nei primi mesi dell’anno prossimo. Mazda CX-7 è una combinazione di prestazioni sportive e design, con funzionalità e comfort da SUV. Già al primo sguardo si comprende l’intenzione dichiarata dalla Mazda di creare un mix tra una grande SUV ed una RX-8! Grande compatta muscolosa! Linea aerodinamica ed affusolata, carattere sportivo: il parabrezza, ad esempio, è più inclinato (a 66°) rispetto a quello di molte vetture sportive ed è presente un’ampia presa d’aria anteriore in posizione ribassata, necessaria per il raffreddamento del suo potente motore DISI. Dalla griglia anteriore partono decise modanature che si slanciano sul cofano e gli conferiscono un aspetto vigoroso e sofisticato. Il profilo di CX-7 presenta una linea filante ed elegante e passaruota di grandi dimensioni, per un’aggressiva presenza su strada. Nella parte posteriore, il design sportivo prosegue con due ampi terminali di scarico e luci di posizione arrotondate. Questi elementi di design sono stati realizzati con un alto grado di 12 perizia artigianale e di qualità che rendono CX-7 bella da ammirare e piacevole da utilizzare quotidianamente.

Adattata… Per la versione europea sono stati disegnati nuovamente il paraurti, integrato con i fari antinebbia anteriori, gli indicatori di direzione integrati negli specchi laterali sulle portiere ed i fari antinebbia posteriori. Interni sportivi e spaziosi. All’interno, i progettisti si sono concentrati sulla sensazione di sportività e di qualità, con grande cura per i dettagli. È presente un rivestimento degli interni lievemente lucido e in due tonalità, con un pannello decorativo che corre in maniera filante dalle porte anteriori fino al bagagliaio riprendendo la linea esterna della carrozzeria. I sedili anteriori sono sportivi e avvolgenti mentre i tre ampi sedili posteriori hanno una ripartizione 60:40, ed un vasto bagagliaio. Il cruscotto ha un design a doppia palpebra, la più piccola si trova sul quadro strumenti mentre la più grande è posta a totale copertura del cruscotto. Il tachimetro ha il fondoscala a 240 km/h, il volante e il pomello della leva del cambio sono rivestiti in pelle, per un tocco di raffinatezza sportiva, mentre il quadro strumenti presenta un pannello decorativo satinato, la manopola del cassettino portaoggetti (a seconda dell'allestimento) ed i braccioli sulle porte sono realizzati in materiali di qualità elevata.

Funzionalità made in USA. Il design degli esterni di Mazda CX-7, sportivo ed emozionante, è abbinato alle tipiche caratteristiche da SUV come il posto di guida in posizione elevata, per una visibilità ottimale, insieme alla spaziosità ed al comfort che lo rendono un veicolo ideale per uno stile di vita urbano. Lo spazio è più che abbondante per far viaggiare comodamente cinque passeggeri, il sedile del conducente è dotato di sostegno lombare ed è regolabile elettricamente. Spazio in abbondanza anche per riporre vari oggetti, a partire dalla grande consolle centrale (circa 5,4 litri) con due portabicchieri. Inoltre è presente un cassetto portaguanti con serratura, dei portabottiglie nelle profonde tasche delle porte anteriori, due portabottiglie nel bracciolo posteriore centrale e, grandi tasche dietro i sedili anteriori per riviste o cartine stradali. Per ora solo il potente “benzina”. Sotto il cofano di CX-7 si trova il cuore di una vera e propria vettura sportiva. Il suo motore MZR Turbo a benzina ad iniezione diretta DISI da 2,3 litri, utilizzato anche sulle vetture sportive Mazda6 MPS e Mazda3 MPS, eroga 258 CV di potenza massima a 5500 giri/minuto e 380 Nm di coppia massima a soli 3000 giri/minuto, per prestazioni altamente brillanti a tutte le velocità, con consumi contenuti. Accelera da 0 a 100 km/h in 7,9 secondi ed ha una velocità massima di 210 km/h. 4x4. La versione europea di nuova Mazda CX-7 viene offerta, di serie, con il sistema a Trazione Integrale a Ripartizione Attiva della Coppia, che consente di evitare lo slittamento delle ruote su superfici scivolose ed offre un’eccellente trazione sull’asciutto. Utilizzando informazioni in tempo reale provenienti da vari sensori, il sistema monitora costantemente la superficie stradale e le condizioni di guida per distribuire la coppia fra gli assali facendo uso di un controllo attivo di coppia comandato elettronicamente e montato anteriormente al differenziale posteriore. Telaio sportivo. È stato scelta una struttura che garantisse comfort e funzionalità, ma anche che enfatizzasse lo spirito sportivo con cui è stata concepita la SUV Mazda. Nella parte anteriore sulla struttura della carrozzeria è montato un telaio perimetrale tramite sei tamponi antivibrazioni in gomma che sostiene il gruppo motopropulsore, il servosterzo a pignone e cremagliera, sensibile alla velocità del motore, ed un sistema delle sospensioni MacPherson a basso attrito. Le sospensioni posteriori Multi-link consistono in un braccetto terminale e due traverse di riferimento laterali per ogni lato, con ammortizzatori ubicati fra il mozzo delle ruote e la struttura della carrozzeria per offrire un eccellente controllo del movimento con il minimo attrito, ed i pneumatici 235/60 R18 sono montati su eleganti cerchi in lega. L’impianto frenante di CX-7, a dischi ventilati sulle quattro ruote, funziona da base per l’ABS, l'assistenza alla frenata d'emergenza, il Sistema di Controllo della Trazione (TCS) ed il Controllo Dinamico della Stabilità (DSC), che sono di serie.

Maserati MC12 2004

Tra le novità più interessanti a Ginevra, sicuramente la sportivissima MC12, la Maserati che strizza l’occhio alla cugina Ferrari, la Enzo. Prestazioni elevatissime: supera i 330 km l'ora di velocità massima con una accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,8 secondi! La MC12 ha un comportamento stradale facile e piacevole, oltre che estremamente brillante. La guidabilità è dolce e fluida pur con tutte le potenzialità di una vettura dalle elevate qualità sportive. Questo nuovo modello sancisce definitivamente il ritorno della Maserati alle gare, dopo il recente debutto, alla 24 Ore di Daytona negli Stati Uniti, della Trofeo Light, ispirata alla vettura protagonista della serie monomarca. Il Reparto Corse Maserati, con la direzione tecnica dell’ingegner Giorgio Ascanelli, sta curando lo sviluppo, nel rispetto dei regolamenti definiti per i campionati internazionali, della versione da corsa, la MCC di cui già erano state diffuse le prime immagini.

Nella versione clienti per uso stradale la MC12 viene proposta esclusivamente in livrea bianco blu: un richiamo alla tradizione del Tridente. Bianco e blu sono infatti i colori della Scuderia statunitense Camoradi (Casner Motor Racing Division) che fece correre le famose Maserati Tipo 60-61 “Birdcage” agli inizi degli anni ’60 utilizzando come pilota di punta Stirling Moss. Della MC12 verranno prodotti una trentina di esemplari, 25 dei quali destinati all’uso stradale. Una seconda serie di 25 esemplari destinati alla clientela è prevista per il 2005. La Maserati MC12 è una biposto coupé-spider a coda lunga e passo lungo di impostazione tipicamente sportivo-corsaiola con tettuccio asportabile. Il motore (V12 di 6 litri e 630 CV) è situato in posizione centrale/posteriore. Ai fini della rigidezza e della leggerezza strutturale l’impiego di materiali compositi di pregio e di leghe è generalizzato. La carrozzeria è in fibre di carbonio, il telaio è del tipo monoscocca realizzato con «sandwich» di fibre di carbonio e honeycomb di nomex. Due telaietti in alluminio fanno da supporto alle componenti di servizio e contribuiscono all’assorbimento di eventuali urti e al raggiungimento di un elevato livello di sicurezza.

Con le sue dimensioni imponenti la Maserati MC12 ha uno stile che è rigorosa conseguenza della funzione. Gli approfonditi studi in galleria del vento, integrati con quelli matematici, e il lavoro in pista e strada hanno portato a una forma di straordinaria efficacia e forte personalità. Prese e uscite d’aria ed elementi aerodinamici sono volti a garantire la migliore fluidodinamica interna e il passaggio dei flussi per assicurare la massima deportanza possibile (carichi verticali) e un valore di efficienza aerodinamica ottimale. In particolare, il cofano anteriore, caratterizzato da due grandi aperture rastremate dall’elegante disegno, chiude le sue forme sinuose attorno alla tipica «bocca» Maserati che al centro reca il Tridente dai fregi rossi ed è sormontata dall’ovale blu del marchio. Cofano e parafango (in cui è ricavato l’alloggiamento per i proiettori Bi-Xeno, in unico elemento) si aprono in un blocco solo e sono asportabili.

La fiancata presenta un ampio incavo che reca alle estremità l’uscita aria dal vano ruota anteriore e la presa di quello posteriore. Il flusso si incanala in un condotto di base. Tale soluzione ha effetto deportante e migliora l’efficienza aerodinamica. Sopra il tettuccio è situato un captatore dell’aria (snorkel) per il vano motore. Nella parte posteriore spiccano il cofano motore e la sottile (circa 30 mm) e imponente ala in carbonio di oltre 2 metri sorretta da due pinne che reca alla base un piccolo spoiler in cui è inserita la terza luce di stop. Nella coda in evidenza il disegno di una mezzaluna rovesciata per gli scarichi aria. Il sotto vettura è interamente carenato e sigillato e si raccorda a due generosi estrattori per conseguire il miglior «effetto suolo». La MC12 utilizza le tecnologie e le esperienze sportive del Gruppo Ferrari Maserati. In particolare, dispone di un 12 cilindri a V65°, aspirato, con potenza di 630 CV a 7500 giri/minuto. Tale propulsore, sviluppato in modo da assolvere alle specifiche esigenze e caratteristiche di una vettura Maserati per uso stradale, assicura una eccellente guidabilità. Seguendo gli obiettivi prestazionali del progetto, la MC12 adotta esclusivamente il Cambiocorsa Maserati a 6 rapporti con selezione computerizzata delle marce. L’innesto, a comando elettroidraulico, non richiede l’uso della frizione e la selezione dei rapporti avviene col solo impulso esercitato dalle levette poste dietro al volante. Due le modalità, selezionabili tramite pulsante: Sport per l’uso prevalente della vettura con un adeguato dosaggio del traction control e Race per una ulteriore estremizzazione del comportamento sportivo, tipicamente nell’uso in pista. In tale configurazione il sistema aumenta la velocità di cambiata e interviene sull’impianto ASR anti-slittamento.

Dodge Challenger 2006

Fortemente ispirata alle sportive muscle car degli anni ’70, ecco la Dodge Challenger Concepì. Il pianale è quello della piattaforma LX a trazione posteriore del gruppo Chrysler, mentre sotto il cofano pulsa il potente motore Hemi. Forme che vengono dal passato. L’originario modello del 1970 è stato considerato l’icona delle serie “muscle car”. La Challenger prototipo di oggi però non si tratta di una semplice replica della sportiva storica, ma si tratta della visione moderna, con tutto quello che una muscle car originale americana doveva avere, unito agli attuali standard ed a quelli pensati per il futuro.

La concept Challenger ha un passo di 295 cm, 15 cm in più rispetto all'originale. Ma la sua lunghezza totale è inferiore di 15 cm e la larghezza è stata aumentata di 5 cm, per conferire alla concept car un'immagine più solida e grintosa. Una delle caratteristiche fondamentali della vettura originale che i designer hanno voluto mantenere consiste nell'eccezionale larghezza delle estremità anteriori e posteriori. Per ottenere questo effetto è stata aumentata la carreggiata sia anteriore che posteriore a 162 cm e 165 cm, rendendola più ampia del modello 1970. Per realizzare il lungo cofano orizzontale è stato aumentato anche lo sbalzo anteriore. Sguardo aggressivo. Il frontale presenta la tipica mascherina crociata Dodge e quattro fari profondamente incassati nella caratteristica cavità orizzontale che attraversa tutta l'ampiezza della vettura. Disposti bene in vista in senso diagonale, i fari più esterni sporgono in avanti, mentre le luci interne "six shooter" risultano lievemente arretrate. La coda è invece caratterizzata da un unico gruppo ottico di tipo neon full-size. Sia la mascherina del radiatore che i gruppi ottici anteriori e posteriori sono delimitati da cornici in fibra di carbonio. Come nella versione originale, le estremità della vettura sono definite da sottili luci di posizione laterali di forma rettangolare.

Profilo sportivo con grandi scarpe. I paraurti sono in tinta, a filo con la carrozzeria e senza modanature di protezione. Il cofano riprende l'immagine “ad alte prestazioni” della Challenger originale e le sue doppie feritoie diagonali, adesso con pratiche prese d'aria dotate di valvole a farfalla. Le strisce sul cofano mettono in mostra la sua struttura in fibra di carbonio.
I cerchi cromati a cinque razze da 20 pollici per le ruote anteriori e da 21 pollici per quelle posteriori sono inseriti a filo con la carrozzeria e conferiscono alla vettura una immagine estremamente sportiva.

Arancio fuori, Nero dentro. In contrasto con la brillante tonalità Orange Pearl, gli allestimenti interni si presentano in un sobrio e accattivante nero, ravvivato da accenti in argento satinato e sottili bordi arancioni sugli schienali dei sedili. Cockpit old-style ma hi-tech! Come nell'originale, la plancia è collocata in posizione rialzata, e sul lato guida si interseca con un cockpit di forma trapezoidale che comprende tre strumenti analogici circolari. Questi strumenti sono affiancati sul lato esterno da un “quadrante ” di dimensioni più grandi, dove il computer consente al guidatore di determinare la velocità massima di crociera, i tempi e la velocità di raggiungimento dei 400 m e la velocità massima per ognuna delle marce innestate. Argento e pelle tra le mani. Con la sua spessa corona, il mozzo circolare e le razze traforate color argento, il volante rivestito in pelle rievoca quello della vettura originale denominato “Tuff”, così come il piantone dello sterzo “scanalato”. La consolle sul tunnel, con la parte centrale rialzata e rivolta verso il guidatore, è dotata di un selettore a forma di “calcio di pistola”, perfetto per gestire i rapidi innesti consentiti dal cambio manuale a sei marce. Motore Hemi da oltre 400 CV! Terminiamo con la meccanica. Sotto al lungo cofano il prototipo sfoggia il potente 6,1 litri Hemi da ben 425 CV. Il cambio è manuale a sei rapporti, la trazione posteriore e le prestazioni disarmanti: 0-100 km/h in 4,5 secondi e 280 km/h di velocità massima!

venerdì 27 luglio 2007

Land Rover Range Rover 2002

Land Rover ha reso ufficiali oggi, 7 Novembre 2001, le prime foto della Nuova Range Rover che inizierà la commercializzazione in Italia il prossimo Marzo. La vettura, di concezione completamente nuova, avrà due diverse motorizzazioni: un 4.4 V8 benzina ed un. 3.0 Td6 turbodiesel 6 cilindri.Nella pura tradizione Land Rover, la trasmissione della Nuova Range Rover è a trazione integrale permanente, mentre le sospensioni si evolvono in una configurazione a quattro ruote indipendenti. «Crediamo che nuova Range Rover sia la vettura più versatile ad alto livello mai costruita al mondo - afferma Bob Dover, Chief Executive di Land Rover - armonizzando ineguagliabili prestazioni fuoristrada ad un eccellente comportamento su strada, esaltando le valenze di una vera vettura di lusso».

La Range Rover, lanciata per la prima volta nel 1970, è oggi alla sua terza evoluzione. L'aspetto esterno abbina linee moderne alle inconfondibili note dello styling Range Rover. «Crediamo fondamentale - aggiunge Bob Dover - che la vettura sia immediatamente riconoscibile, anche se la Nuova Range Rover non ha neanche un pannello in comune con la versione precedente». Gli interni sono più rivoluzionari, rimanendo classicamente eleganti ed estremamente funzionali. «Abbiamo voluto creare una vettura - conclude Bob Dover - che assicuri la supremazia sulla concorrenza 4x4 e che nel tempo sia temibile rivale delle più lussuose berline al mondo». La Nuova Range Rover, costruita su di una nuova linea di produzione presso lo Stabilimento di Solihull, vanta notevoli innovazioni tecnologiche con grandi vantaggi sia nella guida su strada che in fuoristrada.La vettura verrà commercializzata in 124 Paesi e la Première mondiale è prevista in occasione del Motor Show di Detroit nel Gennaio 2002.

Jeep Grand Cherokee 2005

Presentata alla stampa nelle campagne toscane, ecco la terza generazione della Jeep Grand Cherokee, la vettura che al suo lancio, nel 1992, rivoluzionò il mercato e si impose come primo vero Sport Utilità Vehicles. Questa Grand Cherokee si presenta con un aspetto più sportivo, con doti di comportamento stradali migliorate e indirizzate ad una sempre maggiore dinamicità, doti fuoristradistiche di rilievo, da vera 4x4, dotazioni e comfort di alto livello. Sarà disponibile con il nuovo motore alimentato a gasolio 3,0 litri V6 sovralimentato con sistema di iniezione common rail (3.0 CRD) e con il V8 a benzina HEMI 5,7 litri, un propulsore del gruppo Chrysler che viene in questa occasione adottato per la prima volta su una vettura del marchio Jeep. Queste due motorizzazioni si affiancano alla già nota unità motrice a benzina 4,7 litri V8 monoalbero.

Il motore più interessante per il mercato europeo, come è ovvio, è il nuovo 3.0 CRD, un turbodiesel di ultima generazione, in grado di offrire una potenza, ma soprattutto una coppia motrice ai vertici del segmento e in grado di spingere la Grand Cherokee con grande vigore.
Grazie al sistema Common Rail Bosch con un’iniezione del carburante ad alta pressione (1.600 bar), il turbocompressore a geometria variabile e la distribuzione a quattro valvole per cilindro, la potenza massima è di 218 CV con una coppia di ben 510 Nm, disponibile già a 1.600 g/m. Già dal lancio il 3.0 CRD rispetta le norme antinquinamento Euro 4. Tra i due motori a benzina V8, il 4,7 litri ed il 5,7 litri, ci concentriamo sul secondo propulsore, completamente inedito su Jeep. Il 5.7 HEMI V8 possiede il 90% della coppia tra i 2.400 ed i 5.100 g/m, un dato che si traduce con un ottimo comportamento in tutte le situazioni di marcia, dagli spostamenti urbani alle lungeh percorrenze autostradali, dalle marcia con traino al fuoristrada. Un sofisticato sistema elettronico adatta la risposta della valvola a farfalla alla pressione sull’acceleratore. Un sistema di controllo atto ad ottimizzare i consumi, ma che non penalizza le prestazioni: il 5.7 HEMI eroga una potenza e coppia rispettivamente di 326 CV e 500 Nm che permettono un’accelerazione 0-100 km/h in appena 7,4 secondi. Jeep Grand Cherokee, inoltre, con i motori a benzina, è il primo SUV dotato di MDS (Multi-Displacement System) un dispositivo che disattiva la metà dei cilindri nel caso di marcia a velocità constante o con leggere accelerazioni che non richiedano piena potenza, consentendo di ridurre i consumi di carburante fino al 20%. Il passaggio dagli 8 ai 4 cilindri avviene in appena 40 millesimi di secondo senza alcun intervento del guidatore e senza essere percepito dagli occupanti. Due trasmissioni automatiche: la nuova versione a 5 rapporti W5A580 per il 3.0 CRD specificatamente studiata per cambi marcia fluidi e per consumi ridotti e la versione 545RFE sempre a 5 velocità per i V8 a benzina, ottimizzata per migliori cambi marcia e per una superiore capacità di traino. Le due trasmissioni sono dotate di sistema di controllo interattivo Elettronic Range Select e consentono la marcia in Drive, completamente automatici, oppure in modalità sequenziale.

Nuove sospensioni anteriori di tipo indipendente per una maggiore direzionalità ed un miglior feeling sullo sterzo. L’escursione delle ruote anteriori è aumentata del 10% consentendo una riduzione del diametro di sterzata.Per la prima volta il sistema di controllo della tenuta di strada ESP e dispone anche del nuovo sistema elettronico anti-rollio (ARP) che anticipa eventuali situazioni critiche che possono portare al ribaltamento del veicolo, monitorando le forze laterali, intervenendo sul motore e sull’impianto frenante.Di serie su tutte le versioni il nuovo sistema di trazione integrale Quadra-Drive II già dalle vetture in commercio da questo anno in Italia e sarà ovviamente presente anche sulla Terza generazione. Include anche il sistema Quadra-Trac II che offre una trazione continua sulle quattro ruote e ne previene lo slittamento assicurando la massima trazione. Include anche un comando per la scelta della modalità a marce ridotte. L’aspetto estetico della Grand Cherokee, non meno importante dei contenuti meccanici, elettronici e tecnologici, rivela una SUV moderna ed atletica. Il frontale rimane caratterizzato dalla tradizionale griglia a sette feritoie verticali, con i gruppi ottici che in questa terza generazioni abbandonano la linea squadrata e si presentano rotondeggianti.Il cofano è più lungo, così coma è maggiore la distanza dall’asse delle ruote anteriori all’inizio del parabrezza, il montante anteriore e quindi il parabrezza sono più slanciati e meno inclinati.

Jaguar XK Convertible

Svelate le prime immagini ufficiali della nuova Jaguar XK in versione Cabrio. Sviluppata in parallelo con la versione Coupé, la XK Convertible ne condivide il telaio in alluminio che garantisce una elevata rigidezza con il minino peso. Con appena 1635 kg di peso complessivo, la nuova Jaguar XK Convertible è più leggera della versione predecente e delle dirette rivali.

300 CV sotto il piede destro! A garantire prestazioni da supercar, 0-100 km/h in 6,3 secondi e la velocità massima di 250 km/h, limitata elettronicamente, sotto il cofano c'è il conosciuto V8 di 4,2 ltri da ben 300 CV. Ma i drogati delle hi-performance posso dormire sonni tranquilli, ci sarà anche la versione R con il V8 sovralimentato con i suoi 400 CV! Sotto le stelle! Il tetto di nuova concezione, che vanta un telaio in alluminio e lussuose finiture, è capace di aprirsi o chiudersi in 18 secondi. In fatto di sicurezza, la nuova XK Convertible, è dotata di due roll-bar nascosti che fuoriescono in caso di ribaltamento in pochi millisecondi. Aspettando primavera. Altri dettagli e relativi prezzi saranno disponibili entro fine anno mentre la commercilizzazione della nuova XK Convertible è fissata per inizio 2006.

Jaguar XK 2005

Jaguar presenta l'erede della gamma XK lanciata nel 1996. La nuova XK 2+2 "sport car" è stata completamente reingegnerizzata è viene annunciata come la prima di una nuova generazione di vetture Jaguar belle e veloci. La costruzione completamente in alluminio, come già era stato per l'ammiraglia del costruttore inglese, la XJ, la rende una sportiva molto leggera ma allo stesso tempo robusta e riginda. Virile e muscolosa. Basta uno sguardo per rendersi conto di quanto siano innovativi i modelli XK. L’aspetto virile e muscoloso deriva direttamente dalla concept car "Advanced Lightweight Coupè" presentata per la prima volta in occasione del salone dell’automobile di Detroit lo scorso gennaio, con pochissime modifiche.

Il ricorso a linee pulite e superfici lineari è stato fondamentale per definire un carattere maggiormente sportivo nella serie XK. Per la forma che avvolge strettamente la struttura metallica sottostante, la nuova serie XK presenta di fatto molte più affinità con i precedenti modelli della prima serie XK e con la C-type, la D-type e la E-type che non con i più recenti modelli XK. Facendo ricorso ad una metafora, una pelle ben tesa su un corpo muscoloso è un’immagine sempre moderna, ordinata, sofisticata e piacevole alla vista. Cofano lungo come tradizione! La nuova XK è più imponente e sportiva del modello che sostituisce, ma nel rispetto della tradizione Jaguar è anche estremamente elegante. Ha le classiche proporzioni di un coupè con assetto sportivo, con un cofano allungato, cristalli anteriore e posteriore molto inclinati, cerchi in lega e pochissimi elementi sporgenti. Le griglie di aerazione anteriori sono un nuovo particolare dello stile Jaguar; la caratteristica apertura ovale della griglia, il cofano preminentemente allungato e il pratico sistema di apertura del cofano posteriore, sono tutte caratteristiche che richiamano la classica E-type; mentre altri dettagli, quali i grandi gruppi ottici anteriori e posteriori e la potente stazza proiettano il design sportivo di questa Jaguar decisamente nel 21° secolo.

Più abitabilità e la più moderna tecnologia. All'interno l'eleganza del Costruttore inglese non viene sacrificata in fuzione della sportività. Un carattere questo della XK che si esprime con il pellame finemente cucito in contrasto con modernissime finiture metalliche. L’allestimento è sportivo e focalizzato sul guidatore, con un’eccellente ergonomicità e sedili avvolgenti, come in una vera cabina di pilotaggio. Grazie al passo più lungo, all’interasse più ampio e alla linea del tetto più alta, la versione 2+2 presenta maggiore spazio interno rispetto al precedente modello XK che sostituisce. Di fatto, questa coupè si pone al vertice del suo segmento in termini di spazio interno per le gambe e per le spalle, con 20 mm in più per la testa nei sedili anteriori rispetto alla precedente Jaguar XK. Sono stati introdotti numerosi dispositivi per rendere l’abitacolo della nuova XK più accogliente, come il sistema "Smart Key" di Jaguar, che consente di avviare la vettura e, facoltativamente anche di aprirla, senza chiave, semplicemente con la scheda "Smart Key". All’interno dell’abitacolo, il pannello minimalista della strumentazione ospita due contatori ai lati del moderno display a cristalli liquidi basato sulla tecnologia "Thin Film Transistor". Questo display è suddiviso in diverse zone che riportano informazioni importanti quali la marcia selezionata, note sull’andatura e altre spie, come quella che indica la pressione bassa degli pneumatici, oltre alle istruzioni del navigatore satellitare. Uno schermo centrale a sfioramento da 7 pollici consente di selezionare in modo semplice la climatizzazione, l’audio, il navigatore satellitare, il telefono e altre impostazioni della vettura.

Scheletro di alluminio! Mentre a prima vista la nuova XK colpisce per il suo aspetto innovativo, la vera novità è ben più profonda: la nuova XK si avvale della modernissima tecnologia di progettazione "Lightweight Vehicle". Questa tecnologia, unica nel settore, presenta un telaio monoscocca e una scocca completamente in alluminio, diversi da un telaio in alluminio con pannelli separati. Sviluppato secondo i metodi dell’industria aeronautica, dove resistenza e leggerezza sono parole chiave. La potenza del V8. Sin dal lancio, la nuova serie XK sarà equipaggiata con l'affermato motore Jaguar aspirato 4.2 litri, che eroga 298 Cv. Il motore AJ-V8 compatto, leggero, dalle buone prestazioni, si basa su quello in dotazione nell’ultima generazione della berlina XJ, ma è stato sottoposto a significative modifiche rispetto a quello precedentemente impiegato nella serie XK, inclusa una nuova tecnologia di iniezione del carburante. Il nuovo motore 4.2 litri è compatibile alla normativa anti-inquinamento Euro 4 , oltre che alle più rigide normative sulle emissioni in vigore negli Stati Uniti. La versione 4.2 litri V8 aspirata sviluppa una coppia massima di 411 Nm a 4.100 giri/min. Il picco di coppia è un altro fattore importante per conferire alla serie XK un carattere sportivo, consentendo a questo motore di erogare più dell' 85 % della coppia tra i 2000 e 6.000 giri/min.

mercoledì 25 luglio 2007

Audi R8 2007

Dotata di motore centrale V8 FSI con 420 CV di potenza, trazione integrale permanente quattro e carrozzeria in alluminio Audi Space Frame, la nuova vettura sportiva del Marchio dei quattro anelli rappresenta la punta di diamante della gamma Audi e si posiziona nel ristretto segmento delle supersportive di lusso. Design d’autore… Creata dall’inconfondibile stile di Walter de’ Silva, Responsabile del Design del Brand Group Audi, le sue linee esprimono tutta l’eleganza del marchio Audi, sommata a una grande espressione di potenza e tecnologia d’avanguardia. La R8 rivela a prima vista la sua derivazione dal mondo delle competizioni sportive: nata infatti dallo studio di design Audi Le Mans quattro, la vettura di serie riesce a coniugare l’esperienza maturata grazie ai numerosi trionfi nelle gare con il design innovativo e la competenza tipica della Audi.

Disegnata dal vento e ispirata a Le Mans… Il corpo della vettura dà l’impressione di massima compattezza: larga e imponente, la Audi R8 domina la strada con il frontale caratterizzato dalla griglia Audi single frame, affiancata lateralmente da grandi prese d’aria supplementari. Cockpit da corsa… All’interno l’abitacolo è orientato verso il guidatore, risultando così perfettamente integrato tra la plancia e l’alta consolle centrale, e i materiali ne sottolineano l’alta qualità dei dettagli e delle finiture. Velocissima… Punto di forza della R8 è l’otto cilindri montato in posizione centrale che affascina sia per la potenza, sia per la praticità, che consente la massima propulsione con tutti gli stili di guida. Le prestazioni infatti sono impressionanti: la R8 scatta da 0 a 100 km/h in 4,6 secondi e raggiunge una velocità massima di 301 km/h. Mani al portafogli! La Audi R8, ordinabile dal 19 novembre, verrà commercializzata nel mese di aprile 2007 al prezzo di 106.300 Euro per la versione con cambio manuale a 6 marce, e di 113.750 Euro per la versione con il cambio sequenziale Audi R Tronic.

Audi Q7 V12 TDI Bluetec

500 CV e 1.000 Nm di coppia, accelerare da 0 a 100 km/h in 5,5 secondi e 250 km/h di velocità massima autolimitata elettronicamente. Di questo è capace la nuova Audi Q7 V12 TDI Bluetec, certo mettere in atto e sfruttare tutto questo sulle strade degli Stati Uniti, paese a cui è dedicato questo modello, appare quanto mai impossibile! TDI pulito… Svelata al North American Auto Show di Detroit, la Q7 equipaggiata con l’imponente 12 cilidri alimentato a gasolio è stata dotata di sistemi di catalizzazione in grado di rispettare le severissime norme anti-inquinamento in vigore nel Nord America. Di sicuro successo. Il grande SUV sportivo con sette posti e dimensioni da pachiderma di certo piace al pubblico americano, se poi a tutto questo si aggiunge anche una motorizzazione così imponente, il successo è garantito. Il Diesel più potente al mondo. Con i suoi 500 cavalli, la Q7 V12 TDI si presenta come la vettura diesel di serie più potente al mondo. Fiore all’occhiello per il Costruttore tedesco, a seguito del primato ottenuto con la vittoria alla 24ore di LeMans. Cattiva fuori. La personalizzazione estetica della Q7 V12 TDI presenta terminali di scarico ovali, cerchi in lega di grandi dimensioni e la verniciatura cromata. Se questo non basta si può scegliere la tinta bianca perlata per la carrozzeria e gli interni in pelle color ghiaccio.

Nissan Pathfinder 2005

Con Pathfinder, la gamma dei 4x4 Nissan conta oggi sei modelli, ben distinti tra loro. Gli altri sono il nuovo crossover Murano, anch’esso al debutto italiano al Motorshow di Bologna, e la versione rivisitata di Patrol. E poi il SUV compatto X-TRAIL, premiato dalle vendite, Terrano e il robusto Pickup. Pathfinder verrà immesso sul mercato nel marzo del 2005 e sarà costruito nello stabilimento Nissan di NMISA, nei pressi di Barcellona, in Spagna. Benché inedito per l’Europa, Pathfinder gode di un’ottima reputazione in altre parti del mondo, soprattutto in America, dove è stato introdotto per la prima volta nel 1986. Proprio in America, si è già giunti alla terza generazione del modello.

Il nome è nuovo in Europa, ma la forma no: le linee del nuovo Pathfinder erano già state tratteggiate dal “concept” Dunehawk, presentato nel 2003 al Motor Show di Francoforte.
Molte delle caratteristiche progettuali di Dunehawk si ritrovano infatti su Pathfinder. La scocca ha profili laterali arrotondati che sono più stretti all’altezza del tetto e del telaio e più larghi alla linea di cintura. Grazie a questa scelta l’abitacolo è spazioso senza ingigantire troppo le dimensioni complessive del veicolo, e lascia libertà di movimento dove ce n’è più bisogno - all’altezza dei gomiti. Altri tratti distintivi sono i passaruota bombati, le barre al tetto integrate e l’aggressivo e sportivissimo frontale con la griglia tripartita dalle ormai note linee diagonali. Il montante C fortemente angolato, costituito dall’intelaiatura del portellone posteriore e che integra la maniglia di apertura, è un altro “segno particolare” di Pathfinder. Nissan Pathfinder rivela il suo gusto per l’avventura con una buona altezza da terra e corti sbalzi anteriori e posteriori. Da non dimenticare, poi, il sistema ALL-MODE 4x4 a gestione elettronica, che Nissan ha montato per la prima volta su X-TRAIL. Il sofisticato sistema di trasmissione garantisce una trazione ottimale, non solo nel fuoristrada, ma anche nelle situazioni più impegnative su strada. Il sistema permmete al guidatore di scegliere tra quattro modalità di funzionamento: 2WD, Auto, Lock 4HI e 4LO.

In condizioni normali l’impostazione standard è 2WD (trazione posteriore), con il fondo scivoloso è consigliabile la modalità Auto, che ha la coppia ripartita sulle quattro ruote in ugual misura e rileva elettronicamente i livelli di aderenza e distribuisce in automatico la coppia motrice laddove ce n’è più bisogno. Una volta raggiunta la velocità di crociera in questa modalità, la trazione rimane solo sull’asse posteriore, per poi essere ridistribuita in caso di perdita di aderenza. Per la guida su neve, sabbia o fondi sconnessi, è possibile bloccare il sistema nella modalità di trazione integrale, in modo che la coppia venga distribuita equamente fra l’assale anteriore e il posteriore, assicurando una perfetta tenuta in tutte le condizioni. La nuova modalità 4LO ottimizza ulteriormente le prestazioni di Pathfinder nel fuoristrada. Con il rapporto 4LO, Pathfinder ha un’incredibile velocità di risalita che lo fa rimanere incollato a terra anche sui fondi più accidentati, e un eccellente controllo in discesa.

domenica 22 luglio 2007

Opel Agila 2007

La mini-monovolume Opel Agila, si mostra con le prime immagini della versione rinnovata. La Agile, da sempre versatile e pratica, si presenta con un design ricercato e modaiolo. Al pratico si aggiunge tanto stile e contenuti eleganti. 3 metri e 70. Ingombri contenuti, per una maggiore facilità di parcheggio nelle cautiche città, ma viene promesso tanto spazio interno e buona abitabilità anche per 5 persone, che possono accedere facilmente grazie alle 4 porte. Piacere di guida. Guida brillante con particolari interessanti: il contagiri separato sulla plancia degli strumenti, il selettore del cambio posizionato in alto ed i comandi sulle razze del volante per regolare a distanza l’impianto radio. La posizione alta dei sedili permette inoltre di entrare ed uscire più facilmente dalla vettura, assicurando al tempo stesso una buona visibilità anche nel traffico cittadino.

Carichi versatili come da tradizione. Gli schienali dei sedili posteriori possono essere ripiegati in avanti con un semplice gesto in modo da formare un unico piano di carico con la superficie del bagagliaio, la cui capacità supera i 1.100 litri ed a cui si può accedere attraverso un portellone posteriore che è il più ampio del segmento. La vettura dispone infine di un’ampia dotazione di sicurezza che comprende quattro airbag ed airbag a tendina, controllo elettronico della stabilità (ESP). Tre motori cittadini e brillanti. Nuove motorizzazioni fino ad 86 CV (due brillanti motori a benzina ed un turbodiesel ad iniezione diretta common-rail) assicurano buone prestazioni e ridotte emissioni. 1.000 cc 65 CV abbinato ad un cambio manuale a 5 marce e 1.200 cc da 86 CV disponibile anche con trasmissione automatica. Un economico e potente turbodiesel ad iniezione diretta common-rail di 1.300 cc da 75 CV disponibile con filtro anti-particolato. Oltre che con il cambio manuale, Agila sarà disponibile anche con una trasmissione automatica. Dal vivo a settembre. La seconda generazione di Opel Agila sarà presentata in anteprima mondiale al Salone Internazionale dell’Automobile in programma a Francoforte nei giorni 13-23 Settembre 2007 e sarà disponibile nelle concessionarie dalla Primavera del prossimo anno.

Opel Astra 2007

Provata a San Diego la nuova compatta di successo Opel: l'Astra si presenta con pochi ritocchi estetici e nuovi motori ancora più compatti, potenti ed economici. Due a benzina di 1,6 litri (a distribuzione variabile da 115 CV o turbo da 180 CV) e due 1,7 litri turbodiesel common-rail da 110 o 125 CV, con una gamma che ora vanta ben 11 differenti motorizzazioni (6 turbodiesel e 5 benzina), che spaziano tra 90 e 240 CV di potenza. Piccoli ritocchi, tutti dinamici. A livello estetico, la berlina 5 porte e la station wagon presentano una maggiorata barra cromata che incorpora il marchio del Costruttore e che riprende lo slanciato cofano motore a V prolungandolo otticamente fino alla mascherina anteriore. Altri elementi che caratterizzeranno la nuova Opel Astra sono i gruppi ottici posteriori tridimensionali e la disponibilità dei fari allo Xenon con illuminazione dinamica della curva. Scegliendo l’allestimento Cosmo, si hanno di serie l’assetto ribassato ed il sistema Dynamich Drive (premendo il tasto Sport, si ha una regolazione più diretta dello sterzo e dell’acceleratore).

Grandi numeri... Per gli appassionati dei numeri, nel 2006 è stata l’auto più venduta nel segmento C in Europa dopo la Volkswagen Golf e seconda in Italia dopo la Ford Focus, con quasi 50.000 unità (l’obiettivo 2007 è di migliorare questa quota). La versione che ha raccolto maggiori consensi è stata la station wagon, con il motore 1.7 CDTI da 101 CV. Da 16.000 Euro... La nuova Astra è già disponibile nei concessionari, con prezzi a partire da 16.000 fino a 24.800 euro. Il 1.6 Ecotec in versione da 115 CV è un propulsore a distribuzione variabile particolarmente leggero. Abbinato al cambio manuale automatizzato Easytronic a 5 marce, permette alla nuova Opel Astra di percorrere 100 chilometri con solo 6,3 litri di benzina. Il nuovo 1.6 turbo benzina da 180 CV, invece, va a sostituire il 2.0 turbo benzina da 200 CV. E’ abbinato ad un cambio manuale a 6 marce, consente un contenimento dei consumi (7,7 litri ogni 100 chilometri). Infine c’è il 1.7 CDTI da 125 CV, un turbodiesel ad iniezione diretta common-rail di ultima generazione, con cambio a sei marce e filtro anti-particolato di serie. Completano la gamma a benzina un millequattro Twinport Ecotec da 90 cavalli, un 1.800 cc Ecotec da 140 CV ed il potente 2 litri turbo Ecotec da 240 cavalli. Tra i turbodiesel, oltre ai suddetti 1.7 CDTI da 101 e 125 cavalli, troviamo i millenove da 120 e 150 cavalli ed il piccolo, tecnologico ed economico 1.3 CDTI da 90 cavalli .

Moderna dentro... Nell'abitacolo nuovi inserti cromati, una nuova finitura della plancia e dei pannelli porta. Sulle versioni Cosmo i rivestimenti delle superfici della console centrale e dei pannelli sono laccati in nero Japan Black a creare una ambinete più elegante. Da primavera 2007, l’impianto audio CD 30 MP3 sarà disponibile con un collegamento stereo per connettere iPod e lettori mp3. In veste sportiva... Su strada abbiamo avuto modo di provare la Astra 1.6 turbo benzina da 180 cv, che si è dimostrata agilissima ed aggressiva, con inserimenti in curva immediati e precisi, mostrando una maneggevolezza assoluta. Merito dell’incomparabile telaio e dell’avantreno ad asse indipendente. Benché la potenza è ben oltre la soglia dei 100 cv/litro, si dimostra pienamente gestibile e molto divertente. Il motore sovralimentato, abbinato ad un cambio a sei rapporti, risponde alla grande fluido e regolare nella spinta già dai regimi più bassi, assicurando delle prestazioni di tutto rispetto (221 km/h di velocità massima e 8,3 s per passare da 0 a 100 km/h). L'impianto frenante si è rivelato eccellente e costante nel rendimento ed ha impressionato per potenza ma soprattutto modulabilità.

Opel GT 2007

San Diego - Puro piacere di guida, è quello che emana ogni centimetro di carrozzeria, ogni componente tecnico, ogni piccolo dettaglio che caratterizza la nuova Opel GT. Chi ha sempre visto il marchio Opel come sinonimo di auto da famiglia, dedito soprattutto ad escogitare qualunque utile stratagemma a livello funzionale per far entrare tutto e tutti a bordo, stavolta si dovrà ricredere, perché questa roadster punta decisa ad un pubblico diverso. Lasciate a casa nonni e nipoti, caricate poche cose (nel bagagliaio entra davvero poco) e scordatevi un ambiente comodo e spazioso, qui si viaggia con il vento tra i capelli, il rombo sordo del motore che delizia le orecchie e la voglia di percorrere strade secondarie, dove le curve sono il pane quotidiano e la nostra massima realizzazione. Insomma al motto “aboliamo le autostrade”, lasciamoci alle spalle le grandi città e godiamoci al meglio le infinite virtù stradali della nostra sportiva di razza, perché è di GT che si parla.

Un pò di storia... Dopo 41 anni, era il 1965 (l’anno del prototipo, il progetto era del 1963 e la produzione iniziò nel 1968), torna più agguerrita che mai, una roadster 2 posti secchi, trazione posteriore e motore da 264 CV. Anche allora, lasciò tutti strabiliati, perché non assomigliava a nulla di già visto a livello stilistico ed apriva la strada alle sportive della nuova era. La sua silhouette sinuosa riprendeva le forme della “bottiglia di Coca Cola”. Gli spunti stilistici comprendevano un frontale basso con fari a scomparsa, i passaruota arrotondati e molto pronunciati, un restringimento della linea di cintura in corrispondenza delle porte ed una parte posteriore spiovente che si concludeva con una coda tronca. In cinque anni, dal 1968 al 1973, furono prodotti oltre 103.000 esemplari del modello GT, oltre il 70% venduti nel mercato USA, ed ancora oggi è un modello molto ricercato dai collezionisti. Per il lancio della nuova Opel GT, fu scelto lo slogan: "Nur Fliegen is schöner" ("Solo volare è più bello"), che appare molto attuale anche per la nuova versione.

La GT di oggi! Come ogni roadster classica che si rispetti, il tetto è in tela e sotto il cofano ringhia un quattro cilindri di 2.0 litri, sovralimentato e a iniezione diretta di benzina, capace di erogare ben 264 cv ed assicurare una velocità massima di 230 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 5,7 secondi. Il cambio è manuale a cinque marce, con innesti corti e precisi, anche se una sesta non avrebbe sfigurato. Il lancio è fissato per marzo 2007, al prezzo di 29.900 euro, chiavi in mano. 30 mila Euro, niente male... Se è vero che l'emozioni non hanno prezzo, quelle che può regalare la Opel GT sono anche ben allestite!!! La dotazione di serie è interssante. Si parrte dai cerchi in lega da 18 pollici e tutto quyello che si può richiedere dell'eletronica più moderna ABS, ESP regolabile e disinseribile, controllo elettronico di trazione disinseribile, aibag lato guidatore e passeggero a doppio stadio, autoradio con lettore di CD (6 altoparlanti, comandi al volante per la regolazione a distanza, connessione lettore MP3), controllo automatico delle velocità di crociera, climatizzatore e il volante e selettore del cambio rivestiti in pelle.

Ok basta parlare partiamo, il sound che esce dal cofano ed invade l’abitacolo è musica per le nostre orecchie, un latrato sordo che difficilmente scorderemo, facciamo qualche chilometro ad andatura “aristocratica” per prendere confidenza ed apprezzare le ottime doti di comfort anche a tetto aperto che offre. Quello che ci colpisce subito è l’estrema maneggevolezza che assicura nonostante il peso non certo da farfallina e la confidenza che offre da subito al pilota. Non si avverte il benché minimo rollio e lo sterzo appare sempre molto diretto. Anche spingendo a fondo le sensazioni non cambiano, è incollata all’asfalto ed anche se si avverte una certa fatica della struttura a scaricare a terra senza scomporsi tanti cavalli, l’azione è sempre pienamente gestibile e gratificante. Il 4 cilindri sovralimentato poi tira come un ossesso a qualunque numero di giri, tanto gagliarda è la spinta. In curva non si scompone mai a meno che non si voglia esagerare, provate però a disinserire l’elettronica, potrete sbizzarrirvi con qualche sovrasterzo di potenza da far impallidire anche il più navigato dei “manici”. Ottima la frenata, potentissima e gestita alla perfezione dal sistema ABS di ultima generazione.