lunedì 25 luglio 2011

Dacia Sandero

Dacia Sandero - L’appetito, si sa, vien mangiando. E così, dopo quattro anni di vendite a gonfie vele da parte della Logan, quelli della Dacia hanno deciso di lanciarsi in una nuova sfida. Il ruolo di best-seller in certi Paesi Emergenti come Romania e Marocco e di outsider "minimal chic" nei mercati principali inizia ad andare un po’ stretto alla Casa di Pitesti. Alla Dacia sono pronti ora a confrontarsi con le principali protagoniste del segmento B sul loro terreno, cimentandosi in una compatta a due volumi e cinque porte, la nuova Sandero.

Il vocabolo non è usato a sproposito. Il legame di parentela tra le due Dacia è strettissimo. La Sandero nasce infatti sulla stessa piattaforma della Logan con cui ha in comune anche lo schema delle sospensioni, tipo McPherson all’anteriore e interconnesse al posteriore. A fare da denominatore comune ci sono anche un’altezza minima da terra importante (per la Sandero siamo a quota 155 mm) e ampie protezioni per il sottoscocca. Giusto quel che serve, assieme a molle e ammortizzatori extrastrong per avere rapporti occasionali con gli sterrati senza rischiare danni alla salute degli organi meccanici. Per i più avventurosi si segnala inoltre un kit estetico con protezioni più vistose e con finitura metallica, disponibile come accessorio e che dà a questa Dacia un tocco… suvveggiante.

Chi sfoggia un aspetto totalmente nuovo è la plancia, anche se i più fisionomisti possono riconoscere qua e là componenti di derivazione Renault. Lo stile è moderno, meno squadrato che sulla Logan, con un più ampio ricorso a plastiche scure, dall’aria più elegante e prestigiosa. Un’altra figura fanno anche i pannelli delle porte, finalmente dotati (almeno quelli davanti) di maniglie degne di tale nome. Complice la nuova veste cromatica, la qualità percepita migliora sensibilmente. Sensazioni a parte, le finiture badano soprattutto al sodo. Di materiali pregiati non c’è traccia. Le plastiche sono in ogni caso di sana e robusta costituzione e gli assemblaggi sono ben saldi.

Sempre a settembre inizieranno le prime consegne, a ridosso del "porte aperte" che si terrà nel weekend del 20 e 21. Già da subito è possibile comunque ordinare la macchina, visto che prezzi e dotazioni sono già definiti. Ad aprire le danze è la versione base, che fa economia di tutto, anche di un nome particolare, e si chiama semplicemente Sandero. Scarna che più non si può, è priva anche di servosterzo e chiusura centralizzata ma ripaga le rinunce con un prezzo da saldi, di soli 7.350 euro in abbinamento al motore 1.400. Con 8.350 euro si porta invece a casa l’Ambiance con di serie appunto il servo e la chiusura, oltre alla funzione di ricircolo per l’aria e la regolazione in altezza delle cinture di sicurezza. La versione top è infine la Lauréate, proposta a 9.050 euro con il 1.400 e a 9.550 con il 1.600. In questo caso diventano standard tra le altre cose anche i vetri elettrici, lo schienale posteriore frazionato, i fendinebbia, il telecomando della chiusura centralizzata e il sedile e il volante regolabili in altezza. Il climatizzatore manuale è offerto in opzione assieme alla radio sulle Ambiance e Lauréate a 1.000 euro spaccati o da solo a 850.

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